
Il commercio via terra era difficoltoso a causa della mancanza delle strade di collegamento a lunga distanza. Così alla gente di un piccolo paese della Val Lagarina che sorgeva in riva al fiume Adige, Borgo Sacco appunto, venne in mente di realizzare delle zattere e con l’ausilio della corrente del fiume trasportare alla repubblica di Venezia il legname necessario alla costruzione delle navi, che proveniva dalle foreste del Trentino, Val di Fiemme e Fassa e anche dall’Alto Adige.
Le zattere furono costruite con del legname e unite tra loro con grosse funi di canapa, proprio come le assemblano il sabato prima della zatterata. Le zattere erano della misura doi 7-8 metri x 4 e venivano comandate da un capo zattiere, di solito il più anziano, I zattieri a bordo erano in 5, uno al timone più grande quello di prua, due ai timoni laterali e due con dei lunghi pali che servivano a saggiare il fondo del fiume durante i passaggi vicino alle rocce delle secche.
Così la gente del piccolo borgo divenne suo malgrado un popolo di navigatori, esperti e conoscenti delle correnti e dei punti più pericolosi del fiume come i mulinelli e le secche( le rocce che affiorano sul fiume) questo commercio con il passare degli anni si estese da Bolzano fino a Rovigo e al mare, poi con la costruzione delle ferrovie un po alla volta scomparve. ( verso 1870-1880)

E’ una storia molto interessante e spiegarla in due righe non è facile, ma se un giorno verrai a Rovereto ti prometto di portarti a vedere questi posti, soprattutto ci dovresti venire la domenica in cui si celebra questa ricorrenza, oramai un altro anno, la seconda domenica di giugno, ne vale la pena.